Ingredienti
Per l'impasto:
- 1 kg di farina di semola di grano duro
- qb (circa 500 gr) di acqua
- 25 gr di lievito di birra
- 150 gr di olio EVO
- 1 cucchiaio di zucchero
- 1 presa di sale
per il condimento:
- 100 gr di olive nere
- 8 cipollotti
- 20 filetti di acciughe salate
- 8 pomodori maturi
- 250 gr di caciocavalloCaciocavallo stagionato intero
- 150 gr di caciocavallo grattugiato
- olio EVO
- origano
Introduzione
La ricetta della favazza termitana non poteva certo mancare perché ad essa sono particolarmente legata. Abito in una città ricca di tradizioni popolari che ancora oggi sono ben presenti nell’animo di ogni mio concittadino. “A nuttata ra Maronna”, che precede la festa dell’Immacolata Concezione dell’8 Dicembre rappresentava, e ancora rappresenta, la sintesi perfetta delle tradizioni religiose, gastronomiche e sociali. Si trascorreva tutta la notte a giocare a carte, a tombola e a mangiare quella che mai sarebbe potuta mancare, appunto la favazza. Si tratta di una pizza di pasta lievitata e condita con una gran quantità di pomodoro, cipolla, caciocavallo, acciughe salate, origano e olio extravergine.
Gli uomini di casa andavano prima dalla signora Pierina a ritirare le teglie, quelle nere da forno. Mia madre e “a nonna Iannì” avevano già provveduto ad impastare per tempo alcuni quintali di farina, fatta lievitare alla perfezione e disposta nelle suddette teglie. Il condimento della favazza avveniva in maniera parziale; si mettevano solo il caciocavallo a pezzettini, il pomodoro, la cipolla e le acciughe. A quel punto le teglie venivano riportate al forno. Dopo circa 15/20 minuti mia nonna partiva con gli altri ingredienti.
L’uscita della teglia dal forno a legna era il momento topico perché immediatamente la soffice e morbida pasta veniva irrorata di olio, caciocavallo grattugiato, origano e immediatamente ricoperta con un plaid per evitare di far disperdere calore e profumi. A quel punto tutti in fila indiana con le teglie sulla testa e la festa poteva avere inizio. Se anche tu ami impasti e lievitati guarda anche la Scaccia modicana, la Rianata trapanese e la Fuata nissena.
Fasi
1 Fatto | prepariamo l'impasto:In una spianatoia versate la farina, il sale, lo zucchero ed il bicchiere d’olio e lavorate bene con le mani per amalgamare questi elementi. |
2 Fatto | Formate una fontana dove al centro metterete il lievito che andrà sciolto con dell’acqua tiepida. |
3 Fatto | Impastate aggiungendo tanta acqua fino ad ottenere un composto omogeneo e non troppo morbido. |
4 Fatto | Mettete la massa in uno strofinaccio cosparso di farina in un luogo caldo dove lieviterà per almeno 1 ora. |
5 Fatto | il condimento:Nel frattempo pulite le cipolle e tagliatele a listarelle sottili ricavandone delle pezzature di 3/4 cm, pulite i pomodori tagliandoli a dadini e lo stesso con il caciocavallo ottenendo dei piccoli cubetti. |
6 Fatto | Oliate abbondantemente le teglie da forno e spianatevi la pasta dello spessore di circa 2 cm. |
7 Fatto | Conficcate nella pasta i pezzettini di caciocavallo e spargete sulla superficie le acciughe salate. |
8 Fatto | Stendete su tutta la superficie il pomodoro lasciando un bordo di un paio di cm e terminate con la cipolla tagliata. Ultimate con le olive nere e l’origano. |
9 Fatto | Irrorate tutto con olio d’oliva ed infornate a 200° per circa 30/35 minuti. Dopo 20 minuti circa controllate il fondo della favazza per controllarne il grado di cottura. |
10 Fatto | Appena uscita la teglia spolverizzate con il caciocavallo grattugiato un altro filo d'olio e servite. |
Un commento Nascondi commenti
Introduzione perfettamente veritiera, sono tornata molto indietro nel tempo…era proprio quella l’atmosfera che si respirava alla vigilia della Madonna: tutti indaffarati a portare le teglie al forno a legna, il nostro era quello di “ronnaCarmela”